4a PROVA NAZIONALE MASTER

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Un week-end straordinariamente mite, col sole che illuminava la Salerno-Reggio, quasi a renderla piacevole, e meno lunga… Bizzarro in pieno inverno, ma molto gradito ai nostri irriducibili, mentre in macchina percorrevano il lungo tragitto che li avrebbe portati a Foggia, sede della 4a Prova del Circuito Nazionale Master nei giorni 8/9 febbraio 2014.

Parliamo (per qualche lettore distratto) di Mino Ferro, nuovamente in pedana dopo una pausa di qualche mese seguita ai Mondiali Veterani dell’ottobre scorso, diEugenio Russo, immancabile partecipante alle prove di Circuito e tra i primi del ranking della sua categoria, di Andrea Chiaramonte, custode anch’egli di una passione incrollabile per questa disciplina.

La gara di Spada Maschile, nella cat. II, presenta 31 iscritti. Mino Ferro tira in un girone da 6: il primo degli avversari è Angelo Maccaroni, l’atleta romano col quale Mino ha sofferto negli ottavi per la conquista dell’ultimo Titolo Italiano Master, vincendo poi 10-9, ma che stavolta batte con più facilità 5-1, avvertendo così di essere in buona forma e verificandolo negli assalti successivi, vinti tutti con ampio margine.

Con 5 stoccate al passivo, entra 3° nel tabellone di diretta e tira la prima con il simpatico neofita foggiano Roberto Masullo, che batte 10-1 con un colpo doppio finale… Nei 16 Mino ha di fronte un altro foggiano, Angelo Vergantino, atleta d’esperienza e, come Mino stesso ricorda, “già valido avversario dei tempi passati…”:dopo una fase iniziale di studio reciproco, sul 4-3 per il cusino, Vergantino parte in flèche e tocca, ma atterra malissimo e subisce una distorsione al ginocchio destro, che gli impone di ritirarsi… “Mi è molto dispiaciuto!” – commenta Mino – “… ma in serata ho saputo da Angelo che l’infortunio appare meno grave del previsto e che, forse, potrà riprendersi in tempo per la prossima prova di Torino… Spero proprio di rivederlo a Villa Glicini!”.
L’avversario dei quarti, in vena di riscatto, è il bustocco Andrea Cozzi, un mancino molto duro, battuto dal cusino l’ultima volta, sempre nei quarti, agli Italiani Master 2013: l’assalto si mantiene in equilibrio fino all’ 8 pari, ma una bella parata e risposta alla spalla di Cozzi, seguita da una delle temutissime flèche di Mino, consentono al nostro ‘ragazzo’ di chiudere 10-8 e di passare alla semifinale… dove lo attende il triestino Umberto Spanò, “amico e già atleta di valore…” – precisa Mino – “… ai tempi, convocato spesso in azzurro, e che sembra migliorare sensibilmente di gara in gara, dopo un lungo periodo di inattività…”

E, infatti, anche quest’assalto sembra contrassegnato da un certo equilibrio… sul 7-7, però, Mino sorprende due volte Spanò, portandosi sul 9-7, prima di subire la stoccata successiva e mettere la flèche finale che lo promuove alla finalissima colpistoiese Luca Magni, “… che fila liscia oltre ogni mia previsione…” – ci racconta Mino –  “… e mi consente di salire sul gradino più alto di quel podio che mi era sfuggito proprio a Foggia, in un’epica finale della cat. Giovani dell’ ’82, persa, ahimè, contro Sandro Cuomo…”
E dopo più di trent’anni, a dimostrazione di quante soddisfazioni possa riservare ai veterani la scherma agonistica, il nostro campione appare ancora emotivamente coinvolto e sempre in corsa verso nuovi traguardi…

Non possiamo che sorridergli anche noi.

Vive la pedana con grande tensione agonistica anche Eugenio Russo, che a Foggia,nella SPM cat. I, conquista un ottimo 3° posto, seguito dal 10° dell’amico e compagno Andrea Chiaramonte, passato quest’anno nella cat. I e autore di una buona prova.

23 atleti in gara e girone da 5 per il nostro Eugenio, che vince tre assalti 5-1 e uno 5-3. Quarto in class. provv., salta la prima diretta e supera gli ottavi 10-3 a scapito del barese Luigi Anastasia. L’avversario dei quarti è il ternano Alessandro Bartoli, 2° nelle ultime due prove del Circuito: Eugenio ha perso con Bartoli la semifinale della 2aprova Master di novembre, affrontata con l’infortunio appena subìto alla coscia… Vuole rifarsi… e ci riesce, vincendo 10-7.

Per entrare nei due, incontra il piemontese Marco Fenoglio: l’assalto gira male dall’inizio… la prima stoccata è di Eugenio, che sottolinea la “lama piegata”, ma non viene segnalata… a seguire, Fenoglio ne mette due aiutato dalla fortuna, come egli stesso ammetterà… ma l’apparecchio non valuta questo aspetto, e si accende senza pietà… a questo punto, per Eugenio non è facile recuperare e l’assalto va a concludersi 7-10 ai suoi danni, lasciandolo con l’amaro in bocca e una grande voglia di riscatto…

… e di qualificazioni!

Li rivedremo in gara molto presto, i nostri irriducibili… e per i loro avversari, di qualunque età, non sarà certo una passeggiata…